Sarà che, anche oggi, bianchi fiocchi scendono sugli abitanti del mio giardino, ma vorrei che questo primo pensiero dell’anno così cominciasse, con un ricordo estivo, di girasoli, astraceli, solidago e felice aquilina. L’occasione, il matrimonio di un’amica, il luogo, una piccola chiesa di campagna quattrocentesca, consacrata a S. Antonio Abate. Il perché? Perché un po’ fatico a dire no agli amici.
E mentre armeggio tra forbici, boule in vetro e fiori, mi sovviene la memoria di un racconto. Già, perché in quella piccola chiesa che fu in mezzo ai campi secoli fa e oggi sta al limitare della cerchia urbana di Arquata Scrivia, si celebró il matrimonio di Germana Gaslini, primogenita dell’imprenditore genovese Gerolamo Gaslini, scomparsa in giovanissima età a causa di una peritonite. Giannina, tutti sanno, è la bambina a cui il padre volle dedicare l’ospedale pediatrico e la Fondazione Gaslini, per cui anche Germana si impegnò sempre, affinché le immense risorse economiche a sua disposizione fossero destinate per la cura dei piccoli. I Conti Gaslini possedevano, ad Arquata, una stupenda villa di campagna, sulla collina dove sorge anche la Torre medievale. Purtroppo, dopo anni di abbandono, quella villa è stata trasformata in piatto condominio (ed è una stretta al cuore per ogni goccia perduta di un patrimonio).
Ma chissà che fermento e agitazione si saranno vissuti nei giorni di quelle nozze. I preparativi, ospiti giunti da ogni dove, le aspettative e l’amore. Forse il corteo della sposa raggiunse il sagrato a piedi, o con le splendide vetture dell’epoca!
Magari la chiesa era stata decorata con magnifici gigli bianchi; avvolgono puri e lievi l’incantevole bassorilievo in ricordo di Giannina al cimitero di Staglieno. O forse no, gli addobbi erano di meravigliosi ranuncoli, simili a quelli che ai nostri giorni le furono dedicati. Delicati, dalle tinte pastello della varietà pon pon, per lei i ridati e con il suo nome.
Forse non lo saprò mai, sono solo mie fantasie…
Di ciò che ho certezza è che l’amore, oggi come allora, verrà consacrato in questa semplice chiesa, sotto l’ombra dei gigli della santità e della loro simbologia.
Le emozioni delle due spose probabilmente saranno state molto simili, in fondo l’amore si evolve nella forma, nel presentarsi e dichiararsi, ma non nel suo valore sincero.
È ora che la finisco di fantasticare, e infine metto mano agli addobbi, altrimenti oggi non si celebrerà nessun matrimonio.
Un’altra storia sta cominciando e verrà raccontata.


