Non ci posso fare niente; quando mi martella in testa una cosa, devo assecondarla . Sarà che si avvicina il Natale, ma la mia visione di oggi sono gli alberi. Gli alberi del bosco addobbati con enormi sfere di… vischio. Sì, viscum album, pianta sacra e magica, che si pensava nascesse laddove un lampo colpiva: gli dei stavano arrivando e con loro immortalità e rinascita. Noi ancora oggi ci baciamo sotto di esso perché le sue bianche bacche semitrasparenti custodiscono sperma divino, ci auguriamo sotto di esso amore e fertilità,guarigione, protezione dagli spiriti maligni… specialmente se lo portiamo poi come collana. Io so che il vischio è un arbusto epifita, semiparassita, che si fissa sulla pianta ospite, preferibilmente una quercia o un melo, ma non solo, per poter compiere la fotosintesi da loro.
Le sue bacche sono tossiche se ingerite. I loro principi attivi trovano però diversi utilizzi in medicina. A me piace pensarlo come pianta di pace, per questo ho contattato amici francesi che mi hanno assecondato nel mio vaneggiare, e, voilà, forse, ora anche nel mio bosco avrò un magnifico globo di vischio, nato da una folgore lanciata da un dio nordeuropeo.
Sotto di esso mi incontrerò con il mio nemico, come facevano i druidi, abbandonando le armi, rappacificandomi col mio simile, lasciando cadere i ferri sotto la sfera di vischio magico, sancendo così la pace. Buon Natale, amici!



