È tornato ottobre, e con lui le prime lunghe piogge autunnali, i primi golf fuori dai trumeau, la coperta patchwork, fatta tanto tempo fa dalla mia prozia, quando il patchwork non era in auge e così diffuso e “glam”. Quando non si sprecava nulla, e i filati di lana recuperati smontando vecchi maglioni e gli ultimi metri non utilizzati dei gomitoli venivano mixati in modo creativo. E voilà, la mia coperta, lei scandisce l’inizio dell’autunnale stagione.
Oggi è anche il mio onomastico. Chissà se portare il nome del santo più immediatamente connesso all’idea di creato naturale abbia influenzato e consolidato il mio legame con la terra, o forse è bastato il gesto rituale di una mano che si apre al cielo, si apre come un ventaglio, come un movimento danzante, come l’ala di un falco, leggera, ma forte e precisa, che ad un tratto libera gocce d’oro che cadono al suolo rapite dalla gravità sulla terra arata , e in essa scompaiono. Vanno alla ricerca di un adeguato rifugio per poi lì germogliare, lì crescere in nuove spighe che a luglio saranno nuovamente oro…
Questa stagione che a molti può sembrare solo la fine di qualcosa, per la terra rappresenta il giusto passaggio per l’inizio di qualcosa.
E allora oggi vi lascio i primi suggerimenti del “galateo del giardiniere”.
1- Riordinate il giardino, togliendo i frutti che potrebbero ammuffire velocemente, ma lasciate quelli che daranno sostegno a uccellini e animali.
2- Provvedete alle concimazioni autunnali affidandovi a concimi naturali e poco invasivi per le nostre falde acquifere.
3- Non rasate a zero cespugli, fiori secchi e graminacee, lasciate che affrontino l’inverno, e quando il gelo le imprigionerà saranno pronte a regalarvi splendidi giochi di luce coi timidi raggi di sole invernale. Se poi un leggero vento le accarezzerà, sarà poesia.
4- Raccogliete le foglie ormai al suolo e fatene coperte, proteggeranno le radici delle piante più sensibili al freddo, oltre a donare un aspetto gradevole e curato all’insieme.
5- Se non lo avete fatto in stagione, raccogliete le ultime bacche commestibili, fiori e foglie tardive da custodire per fantastiche tisane calde davanti al camino. Vi consoleranno nel lungo inverno.
6- Se possibile non camminate molto sul prato, il terreno risulterà cedevole al passo, i fili d’erba, se gelati, si spezzeranno come cristalli.
7- Godetevi questa stagione, cogliete i dettagli, sotto il suolo la natura riposa un poco. Si prepara alla nuova primavera

